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App native o app ibride? Differenze, vantaggi e svantaggi

App native o app ibride? Differenze, vantaggi e svantaggi

Se intendi sviluppare un’app per il tuo business (ottima idea) devi conoscere la differenza tra app native e app ibride: qual è il migliore investimento?

Avere un’app o non averla? Questo non è il dilemma.

Questa domanda (semi)amletica non ha più molto senso, lo dicono i dati dell’Osservatorio Mobile B2c della School of Management del Politecnico di Milano.

Sono 35,1 milioni gli italiani attivi via Mobile (a dicembre 2020).

L’87% della popolazione web, in Italia, oggi naviga con lo smartphone e tablet, ed è cresciuta del 4,5% rispetto allo scorso anno.

Insomma, la domanda corretta non riguarda se avere un’app o meno, ma piuttosto: su quale tipologia di app dovrei investire per avere il risultato migliore in base ai miei obiettivi e al mio budget?

Esatto, come sempre la risposta non è scontata, ma ragionando strategicamente puoi trovare la soluzione adatta a te. Andiamo con ordine.

App native o app ibride: cosa sono

Primo punto per sciogliere ogni dubbio: cos’è un’applicazione ibrida e in cosa consiste un’app nativa?

Un’app nativa (native) è un software per dispositivi mobili che viene sviluppato con il linguaggio di programmazione specifico del sistema operativo, e che quindi riesce a sfruttarne in maniera efficacissima le peculiarità

Facciamola più semplice.

Il tuo iPhone ha iOS, il sistema operativo esclusivo dei prodotti Apple. Per costruire un’app nativa in iOS bisogna “parlare la sua lingua”, cioè i linguaggi Objective-C o Swift

Stessa cosa vale per il tuo smartphone Android, il sistema operativo più diffuso al mondo (63% dei dispositivi), che richiede il linguaggio di programmazione Java per poter creare un’app nativa.

Dei vantaggi parleremo approfonditamente, ma ora ne vorrei sottolineare uno: lo sviluppo di un’app del genere offre il massimo delle performance, sarà come lanciarsi in pista con una supercar

Che dire invece delle app ibride? Come puoi facilmente immaginare, sono app progettate per “girare” su ogni sistema operativo: per questo sono anche dette app multipiattaforma o cross-platform.

Possono essere sviluppate quindi con un unico linguaggio di programmazione e funzionare bene a prescindere dal dispositivo. Vero è che, rispetto alle app native, sono meno performanti sotto alcuni aspetti, ma concedono vantaggi tali da non dare per scontato il risultato della sfida. 

Continuando con la similitudini automobilistiche, l’app ibrida somiglia a un SUV crossover: ottimo sia per il fuoristrada che per la città, comodo, versatile e… 

App native: vantaggi e svantaggi

Cosa riescono a fare le app native? Sono super car progettate per correre solo in pista (cioè solamente sul proprio sistema operativo) quindi:

  • Sono veloci e affidabili
  • Sono reattive
  • Sono belle da vedere e facili da utilizzare (se ben sviluppate, si intende)

In più, come le app ibride, riescono a sfruttare tutte le potenzialità del dispositivo mobile, dalla fotocamera al calendario alla rubrica

Bene: dov’è la fregatura? Gli svantaggi di far sviluppare un’app nativa non possono essere presi sottogamba. Ripensa alla supercar: solo uno svitato si farebbe un giro in campagna o su una strada sterrata con un’auto non adatta. Il rischio è di cominciare il viaggio con un gioiellino e tornare a casa solo con il telaio. 

Un’app nativa, essendo sviluppata per correre esclusivamente sul proprio sistema operativo, possiede vari contro:

  • Se vuoi raggiungere tutto il pubblico a cui potresti interessare dovrai farla sviluppare sia in iOS che in Android (senza contare i sistemi operativi meno diffusi)
  • Questo richiede tempi molto lunghi, perché c’è (almeno) il doppio del lavoro per i programmatori
  • Più lavoro significa spese più ingenti. Considera che creare un’app nativa in media costa fino a 5 volte in più rispetto ad un’app ibrida

Insomma: vuoi la supercar? Allora sappi che costa tanto, non puoi “usarla” dove vuoi e ci vorranno mesi per “assemblarla”.

App Ibride: pro e contro

Parliamo delle app ibride, i nostri SUV crossover. 

Come già sottolineato, questa tipologia di app presenta il vantaggio di poter essere sviluppata:

  • Con un unico linguaggio di programmazione, a prescindere dalle piattaforme in cui si vuole correre
  • In poco tempo, perché essendo cross-platform non richiedono una versione per ogni sistema operativo (a seconda delle esigenze, si parla anche di poche settimane)
  • Seguendo lo stesso principio, con costi di sviluppo di gran lunga inferiori, totalmente abbordabili per start-up, PMI e aziende di media dimensione in generale

Certo, hanno anche dei punti a sfavore.

In certi casi risultano meno stabili e hanno performance inferiori. Il SUV, d’altronde, non equivale né ad una Jeep per fare fuoristrada né ad una Ferrari per sfrecciare in pista. 

Le app ibride sono la soluzione giusta se il tuo obiettivo è crescere in maniera esponenziale e impostare un progetto con basi solide pur non sacrificando tutto il budget in una sola direzione. 

Sviluppare un’app è importante, ma la tecnologia non è tutto: se non sai mixarla efficacemente con una strategia di marketing tarata sul tuo target l’investimento porterà certamente pochi frutti!

Quale scegliere?

La risposta a questo interrogativo, come sempre, è una sola: dipende.

  • Hai la possibilità di spendere migliaia di euro per una singola app? Se sì, allora scegli un’app nativa. Se no, corri con un’app ibrida.
  • Se vuoi trovare la tua app nell’Apple Store o in Google Play in poco tempo, app ibrida. Puoi aspettare? App nativa.
  • Vuoi un’app complessa che permetta l’utilizzo di tutte le funzionalità dello smartphone su cui viene installata? App nativa. La tua app dovrà offrire un servizio mirato applicabile a tutti i sistemi operativi? App ibrida.

Non dobbiamo dimenticare che in una strategia l’obiettivo è sempre il punto di partenza e i modi per raggiungerlo non è detto che si riducano ad uno soltanto. In questo caso specifico, ad esempio, app native e ibride giocano praticamente allo stesso livello. 

Esistono strumenti come React Native, il framework sviluppato da Facebook per la creazione di app, che hanno semplificato fortemente il processo di sviluppo delle applicazioni, rendendole un mezzo alla portata di molti business, anche dei meno strutturati.

Affidarsi a React equivale ad avere un’app nativa il cui sviluppo avviene però con modalità simili a quelli delle app ibride, permettendo quindi di velocizzare lo sviluppo, contenere i costi e semplificarne la manutenzione.

Questo settore tecnologico sta facendo passi da gigante, anche perché “costretto” dai nuovi consumatori e dagli stravolgimenti dettati dalla pandemia. 

Per questo la distanza tra supercar e SUV,  tra app native e ibride, si sta assottigliando velocemente e sono molte le aziende che hanno scelto di affidarsi a questo mezzo meno dispendioso nonostante le ottime performance e adatto “ad ogni tipo di strada”! 

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